Presentazione

Questo spazio, amici lettori, è dedicato a voi.


Nato inizialmente per presentare al pubblico il mio primo romanzo, La signora del borgo
, il blog ha registrato subito le prime recensioni dei lettori e si è arricchito successivamente di molti altri argomenti che non erano soltanto quelli relativi ai temi trattati nel romanzo. Col trascorrere del tempo il blog si è caratterizzato sempre più come uno spazio multitematico, riempito soprattutto dai tantissimi commenti dei frequantatori, alcuni dei quali veri e propri fedelissimi, presenti sin dalla nascita del blog e tutt'ora attivi.

La pubblicazione del secondo romanzo, La fucina del diavolo, anch'esso edito per i tipi di Bastogi, insieme con le immancabili recensioni, ha ulteriormente alimentato i temi di discussione, accentuando il carattere del blog di volersi presentarsi come spazio aperto ma anche con uno stile proprio. Uno stile che lo ha contraddistinto sin dall'inizio e che, per certi versi, lo ha reso unico fra i tanti spazi interattivi presenti nel web: moderazione negli interventi e mantenimento del confronto sul piano delle opinioni.

Tutti coloro che vogliono far sentire la propria voce sono dunque i benvenuti e tutti devono sentirsi liberi di trattare gli argomenti che ritengono possano essere di interesse degli altri partecipanti alla vita del blog. Riservo a me stesso il ruolo di moderatore, ruolo che, per altro e fino a ora, non ha mai avuto motivo di andare oltre l'invito a tenersi nei limiti tracciati dagli stessi frequentatori.

Bene arrivati a tutti, dunque, e fatevi sentire.

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Spizzicando nella quotidianità

9 Settembre 2011 - Pensiero del giorno

La vita è come un aquilone, legato a un filo tenuto dalla mano infantile del fato.


17 febbraio 2012

Il pensiero va a Giordano Bruno, arso in Campo dei Fiori. Da allora si sono spente le fiamme del rogo, ma non quella della libera investigazione sulla natura dell'universo e dell'uomo.


14 marzo 2012

All'essere umano non è dato scegliere se essere o no intelligente, in compenso gli è dato scegliere se comportarsi da stupido.


7 Aprile 2012

Agli amici del blog i miei auguri per un rinnovamento radicale del loro Essere e che questa luna piena di Primavera faccia risorgere in loro, risplendente di nuova luce, la gioia per la Vita nel e per il Bene.

Le interviste a Ennio Valtergano

La Signora del borgo è stata ospite di Container, il programma culturale di Radiogoccioline, la radio web a diffusione globale.

Per riascoltare l'intervista trasmessa da Radiogoccioline clicca qui


Servizio TV sulla presentazione di Reggio Calabria del 28.12.2010

Per gli amici che lo desiderino, è possibile guardare il servizio sulla presentazione del 28.12.2010 a Reggio Calabria.

Il servizio, completo di intervista, è stato trasmesso da ReggioTV nel corso del Telegiornale del 29-12-2010 ore 14.

Per guardare il servizio, entrare nella Home Page di RTV e cercare, dopo aver cliccato nel riquadro "Guarda il telegiornale", il tg del 29-12-2010 ore 14. Servizio TV sulla presentazione di Reggio Calabria del 28.12.2010

Leggi l'intervista all'autore e la recensione al romanzo pubblicate l'8 marzo 2011 sulla rivista on-line Mondo Rosa Shokking , a cura di Carlotta Pistone

http://www.mondorosashokking.com/Morsi-Dal-Talento/Intervista-a-Ennio-Valtergano/


http://www.mondorosashokking.com/Dalla-Libreria-Rosa-Shokking/La-Signora-del-borgo-di-Ennio-Valtergano/


Una nuova intervista è stata pubblicata al link sottostante

http://www.ilpiacerediscrivere.it/intervista-ad-ennio-valtergano/



domenica 4 marzo 2012

Un simpatico quadretto tratto dal romanzo che ancora non c'è

 Per gli amici del blog ecco uno stralcio tratto dal nuovo romanzo. Si tratta di un simpatico quadretto nel quale i lettori troveranno un personaggio già noto e al quale spero si siano affezionati.

Sparviero era un uomo pratico.
Se ne stava seduto, anzi stravaccato sullo scanno, con la schiena appoggiata al muro, le gambe distese e le braccia ciondoloni, senza fare una piega: lui non aveva fretta.
Lasciò che il poveretto ingollasse il sorso di vino rimasto sul fondo e svuotasse il boccale fino all’ultima goccia. Adinolfi e Sua Grazia potevano aspettare: in fin dei conti, se quell’uomo si era rotto la schiena a cavallo, non lo aveva fatto per suo piacere e perciò aveva tutto il di­ritto di riprendere fiato. Lanciò uno sguardo al soriano che gli si stava strofinando contro gli stivali con la schiena inarcata e, a giudicare dalla sonorità delle fusa, satollo di soddisfazione. Considerò che quello era un animale fortunato: poteva godersi il calduccio fra le pareti della casa­matta e di tanto in tanto arraffare qualche avanzo lanciatogli dal perso­nale di guardia. Il pensiero non poté non volare a Gelinda: la donna detestava i gatti, tutti e senza eccezione per nessuno, e gli incauti che si azzardavano ad accostarsi all’uscio di casa venivano immancabilmente presi a scopate.
Dopo una frequentazione durata poco meno di un anno, per lo più portata avanti a colpi di sesso sfrenato, lui e Gelinda si erano decisi a compiere il gran passo, grazie anche alla dote generosa messa a dispo­sizione dal conte Roggero, testimonianza concreta della gratitudine del signore per quello che la giovane aveva fatto in occasione della vicenda di quasi tre anni prima. Adesso, lui e Gelinda vivevano nella stessa casa, quella di lei, posta appena fuori delle mura. A onor del vero, non tutti nella cittadella avevano accolto l’evento col sorriso sulle labbra, anzi. Pettegolezzi e lazzi erano partiti dai rappresentati di ambo i sessi, sep­pure con motivazioni divergenti.
Sul versante femminile, i motteggi più diffusi avevano preso di mira il passato recente di Gelinda. A questi si erano poi aggiunte le invettive acide di qualche pia donna che, non essendo più nel fiore degli anni, ben volentieri si sarebbe vista al posto di lei, anche se nel segreto delle proprie aspirazioni. Sul versante maschile, invece, più di un marito aveva digerito di mala voglia quelle nozze celebrate sotto tono e quasi di nascosto: col matrimonio di Gelinda si vedevano sprangare in via definitiva l’accesso alle scappatelle che, secondo un punto di vista del tutto personale, aggiungevano il giusto pizzico di sale al piatto sciapito della minestra quotidiana.
L’uomo si pulì l’angolo della bocca con l’estremità della manica e sostò con lo sguardo in direzione di Sparviero. L’espressione da rapace del capitano lo incuriosiva e intimoriva allo stesso tempo. D’un tratto si rese conto che l’ufficiale stava aspettando lui e accennò a un gesto di scusa.
– Così va molto meglio, grazie. Sono pronto e, se volete, potete accompagnarmi da messer Adinolfi.
Si alzò in maniera brusca, facendo ribaltare lo scanno che crollò sul pavimento con un tonfo. Il gatto schizzò di lato col pelo dritto e saettò soffiando verso la porta. Giovanni scoppiò in una risata divertita e spalancò l’uscio, liberando la via alla fuga del felino.
– Andiamo – esortò Sparviero afferrando il mantello di lana. – Giovanni, vieni anche tu.
Si avviarono di buon passo per le strade buie e maleodoranti della cittadella in direzione della piazza principale, il luogo dove sorgeva il palazzo del signore, ma anche quello nel quale si svolgevano gli eventi più importanti della vita sociale, incluse le esecuzioni capitali. Per fortuna l’allestimento della forca restava un avvenimento raro, grazie in primo luogo all’attività di prevenzione anticrimine esercitata con solerzia dagli uomini di capitan Sparviero.
Non un’anima viva incrociò il cammino dei tre uomini e le porte sprangate riproposero lo stesso messaggio consegnato ogni sera agli im­probabili passanti: la cittadella si richiudeva su sé stessa in attesa del­l’indomani, quando il sorgere del nuovo giorno avrebbe restituito ognuno alla propria occupazione e alle fatiche imposte dalla quotidiana sopravvivenza.

54 commenti:

cristina ha detto...

Caro Ennio, dopo essermi beata del tuo assaggio dal nuovo romanzo ti sottopongo un link su cui vorrei il tuo parere di esperto...

http://www.rivistaorigine.it/critica-letteraria/geografia-letteratura-italiana-davide-malesi/

Ennio Valtergano ha detto...

Ciao Cristina, sono andato al link che mi hai indicato, dove ho preso visione dell'articolo ivi pubblicato. Prima di avventurarmi in alcune considerazioni vorrei scrollarmi però di dosso la qualifica di "esperto" che tu troppo generosamente mi hai attribuito e che invece è del tutto ingiustificata, non fosse altro che per la modestissima e ancora troppo breve esperienza letteraria da me maturata sino a questo momento.
Entrando nel merito dell'articolo, devo confessare subito il senso di fastidio che ho provato già all'inizio della lettura, quando mi sono trovato di fronte a un "aldilà" che evidentemente stava per "al di là". So bene che oggi si tende a scrivere come si parla e tuttavia questa tendenza, per alcuni discutibile e per altri invece meritoria, non dovrebbe far dimenticare le differenze semantiche fra locuzioni che non sono affatto intercambiabili, o almeno non lo sono sempre. "Aldilà", nella nostra lingua, è equivalente a "mondo che sta oltre la vita" e, in questa accezione può anche scriversi "al di là; invece, quando si vuole intendere semplicemente e genericamente "oltre", allora si deve sempre scrivere "al di là".
Il fastidio, poi, è aumentato quando mi sono trovato davanti il termine 'weltenschaung' (scritto così) invece di 'weltanschauung' (visione del mondo'). Ora, dico io, nessuno ci obbliga a usare termini difficili o inconsueti ma, se proprio vogliamo usarli, facciamolo quando è necessario e comunque scriviamoli nel modo giusto. Questa mia osservazione non è fatta per essere pedante a tutti i costi ma, siccome si sta parlando di un articolo che ha a che fare con la letteratura e in particolare con gli stili letterari, mi sarebbe piaciuto che il curatore 'curasse' un tantino di più il proprio scritto, anche se lo stesso estensore mette poi a confronto, proprio nell'articolo, due stili opposti, riconducibili l'uno ai 'puristi' e l'altro ai cosiddetti 'innovatori del linguaggio' o 'contaminatori'. Altra contrapposizione, questa devo dire presentata in maniera molto articolata, vede in campo autori la cui narrativa è agganciata alla realtà e autori che invece dalla stessa realtà appaiono sganciati, come ad esempio gli autori di fantasy o gli autori di romanzi storici (io dovrei riconoscermi fra questi ultimi).
A me non piace entrare in una discussione che alla fine sarebbe destinata a non risolvere nulla. Dico solo che ciascuno deve sentirsi libero di scrivere come sente. Ho già avuto modo di dire che uno scrittore di narrativa si pone nella condizione di essere un artista oppure, alternativamente, un mestierante della penna, a seconda che scriva per rispondere a un'esigenza creativa (e in tal caso utilizza lo stile più consono alle sensazioni e alle immagini che vuole trasferire all'eventuale lettore) oppure che scriva allo scopo prevalente di incontrare le esigenze del maggior numero possibile di lettori (in tal caso è obbligato a subordinare lo stile alle tendenze imposte dal mercato). Talvolta capita anche che possa nascere uno stile che poi si impone e si pone come riferimento ad altri autori: è il caso di veri e propri capiscuola, ma quanti ne nascono per ogni generazione di scrittori che si avvicendano nel terreno infido della narrazione?
Per quanto mi riguarda, ho deciso di adottare lo stile che ritengo più consono alle mie esigenze espressive. Anzi, non ho neppure deciso consapevolmente di adottarne uno, bensì ho solo assecondato quello che è naturalmente sgorgato nel momento in cui mi sono accinto a scrivere. Che poi esso piaccia o no sarà l'eventuale lettore a giudicare.
Concludo questo intervento già troppo lungo, dicendo che mi piacerebbe che il link da te suggerito diventasse oggetto di attenzione anche da parte di altri frequentatori del blog, in modo che sul tema possa aprirsi un utile confronto. Cosa ne dici?
A te, intanto, dico grazie per averlo segnalato.

Prof ha detto...

Gegenstand ist die Natur.Über die Ursachen natürlicher Vorgänge werden Annahmen angestellt, ein Nacherleben ist nicht möglich.

Certi passi non andrebbero mai dimenticati perché ci restituiscono alla storia infinita dell'essere nel suo divenire...

savio ha detto...

E ti pareva che questo blog potesse stare senza il dizionario... già mi ero goduto il pezzo del nuovo libro di Ennio che nò! subito tocca impazzire!!!

cristina ha detto...

Questa volta sono d'accordo con Savio...!!!

savio ha detto...

Il tema delle cause degli eventi naturali è ipotesi Natur.Über sono fatti, una nuova esperienza non è possibile...
???????????????????????????????????
Non è per me.
Bello il romanzo Ennio: quando esce?

Ennio Valtergano ha detto...

Ed ecco che Prof ci proietta nella stratosfera della cultura, questa volta riconducendoci a Wilhelm Dilthey, del quale riporto il passo completo cui faccio seguire - a beneficio di Savio e compagnia - la relativa traduzione (per come la mia conoscenza della lingua tedesca consente).

"Gegenstand ist die Natur. Sie kann nur untersucht und beobachtet werden. Über die Ursachen natürlicher Vorgänge werden Annahmen angestellt, ein Nacherleben ist nicht möglich."

Il significato è più o meno il seguente:
"Oggetto è la natura. Essa può solo essere esaminata e osservata. Sulle cause dei processi naturali sono fatte ipotesi, non è possibile un rivivere".

Però, adesso che è chiaro a me e a voi il significato letterale, il lavoro non è finito: resta da capire quale sia il collegamento tra ciò che Prof ci vuole dire e i post precedenti...Io un'idea me la sto facendo e voi?

Ennio Valtergano ha detto...

Mi sto vedendo il nostro Prof che sorride sornione e si gratta la cucurbita lucida come soleva fare don Costanzo...

prof ha detto...

In genere preferisco lasciare che al fondo della cucurbita le sostanze rimaste vengano gettate via... Quanto alla zucca in casa ne tengo delle imitazioni che però hanno il nome greco di ουροβóρος.
Ma Costanzo potrebbe essere un nome che mi si addice!
Buona notte al norditalia...

Ennio Valtergano ha detto...

Buonanotte dal norditalia...

Ennio Valtergano ha detto...

Nella giornata di celebrazione della Donna ho un solo pensiero che formulo a mo' di auspicio: che il genere maschile, su tutto il pianeta, possa acquisire quanto prima quel tanto di maturità da far cessare le violenze e le prevaricazioni di ogni tipo che sulla donna vengono consumate quotidianamente. Voglio sperare che l'uomo comprenda finalmente che ogni offesa fisica o morale fatta oggi alla donna costituisce un seme di dolore che, inesorabile, germoglierà nuova sofferenza nell'umanità di domani.

milascolano ha detto...

http://daily.wired.it/news/scienza/2011/12/12/la-donna-che-seppe-misurare-universo-16111.html#content

Dedicata a tutte le donne...

il Rosso ha detto...

Caro Ennio, ho visto i tuoi filmati e la signora che ti accompagna (sarà lei la Signora del tuo borgo? comunque ne ha i colori...). La mia Signora invece... è in ospedale già da un po'. Vivo con mia figlia e un aiuto e vado poco su Internet ma posso dirti che non c'è cosa più preziosa della salute. Bisogna avere sessantadue anni per accorgersene, quando ormai la fine si avvicina piano piano e senti il sapore di tutte le cose che contano.
Ma tu lo sai già.
Auguri a te e ai tuoi bellissimi libri e, se puoi, dì alla tua Eliside o a Giselle di pregare anche per la mia compagna...

cristina ha detto...

Eniooooo!!! Che cosa triste...!!! Cos'ha la moglie del signor Rosso?

Ennio Valtergano ha detto...

Sì, Cristina, è una cosa molto triste e vorrei con tutto il mio Essere poter rivolgere a Eliside la preghiera che mi inoltra il nostro caro amico.

All'amico il Rosso chiedo, se lo ritiene opportuno, di contattarmi all'indirizzo e-mai che trova in alto a destra e che per sua comodità riporto qui di seguito:
enniovaltergano@gmail.com

sciacca ha detto...

Ma dove siete finiti tutti quanti?!?!? Buona domenica dalle spiagge...

Ennio Valtergano ha detto...

Ciao Sciacca, io ci sono sempre!

Madame ha detto...

Caro Ennio, pensi che il tuo terzo libro uscirà per Pasqua? Dovrei fare dei regali...Fammi sapere anche come procurarmelo se non dovesse esserci ancora in libreria- Grazie.

Ennio Valtergano ha detto...

Gentilissima maDame, sono davvero spiacente, ma il terzo romanzo è ancora ben lungi dall'essere terminato e dunque non potrà sortire come sorpresa dall'uovo pasquale. Temo, per questo, che se proprio vorrai fare regali ricorrendo alle mie modeste opere dovrai ripiegare sui primi due romanzi, sempre che qualcuno di essi non sia stato già oggetto di presente nel passato...
E comunque, grazie per aver pensato a me, il che mi induce a considerare che devo darmi un po' da fare se voglio risorgere come scrittore anche perché, in quanto tale (o presunto tale), non posso proprio dire che sia una pasqua!

prof ha detto...

È ormai confermato che Lucy, il famoso ominide che si ritiene essere il proavo dell’uomo, era contemporanea di parecchi altri ominidi di varie specie ognuno dei quali si spostava in modo diverso. Suglia alberi si spostava quello del fossile appena scoperto in Etiopia da un gruppo di ricerca internazionale coordinato negli USA da Yohannes Haile Selassie del Museo di Storia naturale di Cleveland. Tale ominide vanta un’età di 3 milioni e mezzo di anni e dimostra che l’umanità è apparsa contemporaneamente in più punti del pianeta… Con tutte le deduzioni del caso.
Ma i seguaci di Eliside lo sanno già.

savio ha detto...

Non avrei mai detto che i seguaci di Eliside sono scimmie... Ma è probabile che per capirlo bisogna essere professori!

prof ha detto...

Si, devo ammettere che l'avere un poco studiato fa accorgere della differenza...anche se solo per alcuni particolari. Ma la scoperta va divulgata a tutti.

Ennio Valtergano ha detto...

Che l'umanità sia apparsa contemporaneamente in più punti del pianeta dovrebbe far riflettere sulle proprietà (o potestà?) della materia vivente in relazione ai meccanismi evolutivi. Ma questo, come giustamente osserva Prof, dai seguaci di Eliside non è ignorato e Savio, pur con la consueta attitudine corrosiva della sua linguaccia, non è poi andato troppo lontano dal vero nell'assimilare alle scimmmie i seguaci di Eliside. In effetti, i testi classici di cose bistrattate e giudicate buone per i creduloni fanno appunto riferimento all'adepto come "scimmia della natura", in quanto imitando - così come amano fare le scimmie - il suo modo di operare, egli si addentra poco per volta nei suoi segreti. E più vi si addentra e più riconosce l'ineffabile grandezza della Madre di ogni cosa e di ogni forma vivente. Ma, per tornare al concreto, devo aggiungere che concordo con Prof: la scoperta va divulgata a tutti, non perché tutti si riconoscano progenie dei quadrumani, ma perché tutti si riconoscano effetto di un meccanismo, quello evolutivo, che ha tutte le caratteristiche di presentarsi come fenomeno esplosivo piuttosto che a progressione lineare.

prof ha detto...

Purtroppo non ci basta imitare come scimmie per apprendere ciò che significa essere uomo. Senza la fatidica mela, infatti, saremmo poco più di nulla e passeremmo probabilmente il tempo a spulciarci e dondolare da un albero all'altro. Snow White insegna però che non tutte le mele sono buone e bisogna saper distinguere da chi viene il frutto che ci viene dato.
La comparsa dell'umanità in più punti del pianeta non deve stupire. Essendo la vita su un pianeta un evento molto improbabile, le occorre un tempo assai lungo per verificarsi. Secondo la scienza d'avanguardia ci si deve aspettare che la vita compaia appena in tempo per la successiva evoluzione verso esseri intelligenti prima che la stella del sistema porti a termine il proprio ciclo vitale (il nostro è stimato in circa nove miliardi di anni). Una forma di vita intelligente, deve quindi sviluppare la capacità di viaggio spaziale, ed essere in grado di fuggire verso il pianeta adatto di un’altra stella prima della catastrofe... Da cui si deduce che se la scimmia è figlia della terra l'uomo è figlio degli dei.

Ennio Valtergano ha detto...

Caro Prof, si stima che il sole abbia già 5 miliardi di anni circa sul groppone e perciò è più o meno a metà della sua vita. Dunque a noi ne restano altrettanti (miliardo di anni più miliardo di anni meno) per sviluppare una tecnologia in grado di consentirci viaggi interstellari, alla ricerca di un pianeta adatto alla nostra bisogna. Non ci resta allora che aspettare pazientemente, incarnazione dopo incarnazione.
Ammetto che l'idea non è che mi sconfinferi poi molto, ma non credo di avere alternativa all'attesa, anche perché un paio di romanzi "di evasione", come sono i due pubblicati, non rappresentano mezzi sufficienti e neppure il lasciapassare adatto per sconfinare in altre zone galattiche.
Perciò, facciamo di necessità virtù e vediamo, nel frattempo, di tenerci buona compagnia...

cristina ha detto...

Ehi, ma state parlando sul serio? Dobbiamo andarcene dal PIANETA? E come? E dove? Cosa significa l'incarnazione? Si parla di Buddismo? Non capisco più niente! Qualcuno può spiegarmi per favore?

cristina ha detto...

P.S. Eliside veniva da un altro pianeta?

prof ha detto...

Mi permetto di rispondere per quanto attiene le informazioni in mio possesso. Postulato e comprovato dagli ultimi rilievi di fisici e ricercatori)che la vita viene dallo spazio; constatato che, per manifestarsi in forma umana, occorrono le condizioni che consentono a tale forma di vivere e che tali condizioni sono difficili a crearsi e, soprattutto, lunghe in rapporto alla vita di una stella (la nostra è di media grandezza e tutto è, evidentemente, relativo); concluso che la vita 'cerca' e ...trova costantemente il modo di manifestare sé stessa nella forma adatta al proprio grado di complessità, LA SPECIE CUI APPARTENIAMO SARA' COSTRETTA A MODULARSI DIVERSAMENTE in altra forma e/o in altro dove se vorrà continuare il proprio sviluppo anche oltre la vita della stella che oggi ci consente di essere umani.

cristina ha detto...

Si, ma per diventare COSA??? Scusate, ma la cosa mi preoccupa un pò.

prof ha detto...

Più che per diventare per ESSERE ciò che siamo programmati a diventare.
Come insegnano i detersivi, nei minerali la perfezione è il diamante, mentre nell'essere umano è ancora da realizzare. E direi che basta guardare la società umana per convenirne.

savio ha detto...

Si vede che non mi conoscono..HEHEHE!!!

cristina ha detto...

Uffa! Si vede che SI...HEHEHE.

cristina ha detto...

Scusa Ennio. Mi è scappato ma sono un po' nervosa ultimamente. Buona serata a tutti!!!

Ennio Valtergano ha detto...

Buonasera amici e scusate il ritardo.
Vorrei dire a Cristina che non c'è assolutamente nulla di cui scusarsi, anche perché Savio, ben consapevole dei limiti connessi con la perfezione, si sta dando da fare per superarli tali limiti, transitando conseguentemente dalla stato di perfetto a quello di imperfetto. E qui mi fermo, per non tirare in ballo il passato prossimo, il passato remoto e infine il trapassato, cosa che spingerebbe il nostro amico a una spasmodica ricerca di ferro da toccare (per non parlare di altro).
E poi, Cristina, perché preoccuparsi di un evento - e di una necessità (quella di emigrare dal pianeta) - quando abbiamo davanti a noi ancora diversi miliardi di anni? Certo è che in questa prospettiva l'idea delle incarnazioni successive (unghie a parte) potrebbe diventare fonte di angoscia. E allora, come dice Prof, se proprio di perfezione bisogna parlare, piuttosto che di quella della specie umana, è meglio occuparsi di quella dei diamanti, la cui struttura tetraedrica rappresenta la prima forma solida compiuta e perciò il primo esempio di perfezione geometrica.
Come i detersivi insegnano, appunto.

savio ha detto...

L'unico passato imperfetto che conosco è quello senza basilico. L'unica evoluzione che conosco è quella di una bella ragazza che smette di fare la scimmietta.
Per l'uomo l'evoluzione sarà quando non dovrà più smettere niente anche perchè non riesco a pensare a degli attributi a tetraedro. Buonanotte.

Ennio Valtergano ha detto...

Per coloro, fra gli amici del blog, che fossero interessati alla questione dei viaggi interplanetari e ai risvolti connessi voglio proporre il seguente video, disponibile su Youtube. Si tratta di un congresso tenutosi a Washington nel 2001, che ha visto sfilare diverse testimonianze (a mio parere attendibili, dato il ruolo e i compiti dichiarati dai testimoni) relative ad avvistamenti, a fatti insoliti e a tecnologie ancora più insolite.
Chi ne fosse interessato deve prepararsi a una visione di circa due ore, ovviamente in lingua inglese.
Comunque, ecco l'indirizzo

http://www.youtube.com/watch?v=s6z8UkFY3ak

Buona visione.

prof ha detto...

Conoscevo già queste testimonianze e conosco diverse delle persone che le hanno rese. Posso inoltre informare che circa un mese fa, a San Marino, nell’ambito del Simposio Mondiale di Ufologia, Jean-Jacques Velasco, gia' direttore dell'ente governativo francese per lo studio degli Ufo presso il Centro Spaziale di Tolosa, riprendendo l’intervento di Robert Hastings in un altrettanto recente convegno tenutosi negli U.S.A., asseriva che lo scienziato vede l’intervento di intelligenze aliene come “un possibile monitoraggio su attività umane indubbiamente pericolose”. Il Simposio Mondiale sugli Oggetti Volanti Non Identificati ed i Fenomeni Connessi è stato coordinato dal giornalista aerospaziale Roberto Pinotti per il Centro Ufologico Nazionale italiano e sotto l'egida dei Dicasteri al Turismo, alla Giustizia e agli Esteri della Repubblica di San Marino.
Il CUN, centro Ufologico Nazionale italiano (che vanta fra l’altro la detenzione di numerose auto blu) afferma inoltre che “la presenza di Intelligenze Extraterrestri nel nostro mondo è una possibilità oggi concordemente accettata e constatata a livello istituzionale da molteplici Paesi, con l'ammissione generalizzata e concorde della necessità' di studiarlo scientificamente e con la contemporanea accessibilità' in tal senso di archivi ufficiali un tempo riservati".

milascolano ha detto...

Il Dott. Zecharias Sitchin, ricevuto in udienza privata da Giovanni Paolo II, autore de "Il pianeta degli Dei" ipotizza una nostra origine extraterrestre e la presenza di alieni da centinaia di migliaia di anni... Dopo questa visita, il Vaticano ha acquistato un appezzamento di terreno in California e vi ha costruito il suo Osservatorio spaziale privato...

Ennio Valtergano ha detto...

Stando a quel che afferma Milascolano, vorrà dire che noi in Italia abbiamo l'Osservatore Romano, mentre in California avranno l'Osservatorio Romano.
Mi sto invece chiedendo se debbo o no sorprendermi del fatto che Prof conosca anche "diversi" dei testimoni che compaiono nella conferenza citata.
Di cosa ci si deve ormai stupire a questo mondo?

Ennio Valtergano ha detto...

Dimenticavo...
Secondo me, Prof è un extraterrestre camuffato da terrestre che vuol sembrare extraterrestre.

Prof ha detto...

Giordano Bruno diceva che tutti noi deriviamo dall’anfitrite: Cosa matrice di ogni cosa e di ogni cosa vitalizzatrice. L' amore, “anima mundi”, è la forza fisica unitiva che tutti ci collega.
A quale pro, dunque, indagare sul luogo da cui veniamo se tutti siamo e siamo insieme? Meglio, molto meglio, evolvere l’arcaico arcano interrogativo in: “come facciamo a venire?”…

savio ha detto...

È troppo facile fare le battute a prof. ('A capa 'e sotta fa perdere 'a capa 'e còppa). A me spaventa la fantascienza con una pillola blu per fare l’amore, una bianca per non avere figli, una rossa per la vitamina che ti rimette a nuovo. Abbiamo fatto la rivoluzione francese per ritrovarci così.

sciacca ha detto...

Non si capisce com'è che dalle stelle ci si ritrova sempre alle stalle. Invece a me interessa molto sapere dei progressi della scienza. Ho sempre pensato che fosse ovvio che non siamo soli nell'universo - sai che tristezza se l'umanità fosse tutta qui! Sono rimasto un po' scioccato dal video su youtube: se ho capito bene ci sono migliaia di prove che non abbiamo mai visto né conosciuto perchè i nostri governanti ci considerano immaturi. Fosse vero c'è da andare sul serio ad assaltare i palazzi romani e anche vaticani.

cristina ha detto...

Purtroppo non sono così brava in Inglese... Ma chi ci dice che non stiano raccontando un sacco di panzane?

Lella Padovani ha detto...

Purtroppo a scuola ho studiato tedesco ma i libri di fantascienza sono quelli che riescono ancora ad affascinare i giovani lettori. E se invece di fantascienza la nostra fosse una fantarealtà?

Ennio Valtergano ha detto...

Rientrato dopo un'assenza di due giorni, durante i quali mi sono sobbarcato complessivamente 17 ore di treno e 4 di auto, non ho resistito a dare subito un'occhiata al blog. Per la verità, uno sguardo di sfuggita ero riuscito a darlo ieri, giusto per dire a me stesso che l'ultimo intervento di Prof avrebbe immancabilmente suscitato i commenti salaci di Savio. Devo invece ammettere che per questa volta il nostro amico si è contenuto e si è avventurato in una considerazione storico-cromatica la cui arguzia ha suscitato la mia ammirazione.
Sulle testimonianze raccolte nella conferenza della quale avevo indicato il link ovviamente non metto la mano sul fuoco (l'imitazione dei personaggi storici famosi non è mai stata il mio forte) e tuttavia, anche per la messe considerevole di altre testimonianze registrate un po' in ogni parte del globo e per quella parte di documentazione non sospetta, devo dire che personalmente sono propenso a credere che siano vere.
D'altra parte, che lo spazio galattico abbia prodotto altre civiltà, alcune delle quali potrebbero essere milioni di anni più avanti di noi e dunque avere sviluppato tecnologie per noi inimmaginabili, è un'ipotesi niente affatto peregrina, come lo stesso fisico teorico Michio Kaku, impegnato nella ricerca sulla teoria delle superstringhe, ammette esplicitamente. In proposito, proprio di uno dei tanti interventi divulgativi di questo popolare scienziato vorrei segnalare un altro link

http://www.youtube.com/watch?v=5iKS9qXSZT4

Durante le ore di viaggio ho impiegato il tempo leggendo, del fisico suddetto, "Fisica del futuro" e devo dire che non si è poi più così lontani dalla fantarealtà cui accenna la nostra Lella Padovani. Insomma, mi pare che si sia in procinto di vederne delle belle (anche galattiche, per il piacere di Savio) e, alla eventuale domanda "Secondo te, c'e vita nell'universo?", non si debba rispondere, tra il vero e il faceto, "sì, di sabato sera un pochino".

Prof ha detto...

Per completare la TEOria, civiltà che si definiscano ‘milioni di anni più avanti di noi’ non sarebbero possibili senza che noi fossimo milioni di anni più avanti e non solo dal punto di vista tecnologico. L’ipnosi, molto studiata un secolo fa ed ora divenuta collettiva quanto unidirezionale (vedasi studi di marketing), fu un primo segnale della rivoluzione magnetica necessaria per superare noi stessi. Infatti, prima di pensare alla ‘conquista’ dello spazio, bisognerà che si conquisti il pianeta dove abitiamo: in primis, il nostro corpo più che la Terra. L’evoluzione, per logica, deve procedere da un corpo in grado di rigenerare sé stesso non solo in termini di sangue e carne ma di decadimento vitale. Da lì, quindi, e per intuizione di una legge che vale per l’uomo come per il cosmo, si potrebbe arrivare a intendere come rigenerare il pianeta e accedere alla comprensione di come si modulano le energie vitali là dove è sita la sorgente: nelle stelle.
Quindi, ogni progresso non può partire dalla tecnologia ma dalla terapeutica: scevra da ogni meccanicismo e inserita in una visione olistica di cui, del resto, sono già pieni i convegni e le università di questo mondo… per ora global in itinere.
Mikio Kaku è un fisico: ma la fisica, senza la filosofia, resta incompleta. Soprattutto, resta teorica mentre ogni progresso scientifico viene infallantemente dalla pratica. Ed ogni pratica viene dall'unico cosmo che ci è sempre accessibile: il corpo.
Body is the temple of man: in past, present and future.

Carlomagno ha detto...

" ‘milioni di anni più avanti di noi’ non sarebbero possibili senza che noi fossimo milioni di anni più avanti e non solo dal punto di vista tecnologico." Questa andrebbe spiegata. Ho ragione di credere che noi, come manifestazione nel "Quaternario", siamo giovani. Concordo con Evoluzione<==>Terapeutica.

Prof ha detto...

Evoluzionisti e creazionisti convengono sul fatto che l’evoluzione segua logiche precise e auto deterministiche... Siamo – è vero – giovani, ma l’osservazione può portare a intendere molto del nostro passato e, conseguentemente, a molto intuire del nostro futuro. La disamina del processo di sviluppo corporeo (dal feto al bambino di sei anni) troppo spesso si arresta quando dovrebbe continuare nello sviluppo di un progetto complesso che è quello sociale. Non si può andare oltre se non si concepisce l’uomo come cellula del progetto umanità, in separata e inseparabile dal suo organismo entro il quale si dispone in modo gerarchicamente spontaneo. Né si può andare oltre se non si concepisce l’umanità come modellata dalla terra sua matrice in analogia agli elementi vitali costituenti e alla disposizione dei suoi sistemi. Per esplicitare: il controllo dell’energia propulsiva e impulsiva non può che avvenire in una specie che abbia interiorizzato la consapevolezza di come agiscono le proprie molecole negli impulsi e pulsioni della propria emotività tradotta in forza nervosa e consapevolmente gestita per la salvaguardia della vita: individuale e collettiva..
Lasciare la terra implica la perdita della forma umana, almeno per come la intendiamo oggi: non perché spariscano le funzioni degli organi ma per diversa disposizione degli atomi causata dall’integrazione di nuove funzioni…

Ennio Valtergano ha detto...

Come Carlomagno, anch'io penso che qualche parola di spiegazione sull'asserto iniziale di Prof si renda necessaria, a beneficio degli amici del blog e mio. Per il resto, mi riconosco in piena sintonia e sono convinto anch'io che il nostro corpo, microcosmo in sé completo e dunque tempio in quanto riflesso del divino, sia il laboratorio più attendibile nel quale e col quale condurre ogni verifica ad effetto soggettivo e oggettivo.
Filosofia e fisica non possono andare disgiunte, e infatti non lo sono se entrambe sono prese col significato indicato dalla loro etimologia. Insieme tracciano il cammino, ma perché il percorso acquisti un senso è necessario che sia compiuto, compatibilmente con le condizioni (e il tempo) predisposte dalla vita individuale.

Ennio Valtergano ha detto...

Mentre scrivevo e postavo il mio commento, Prof mi anticipava con le sue delucidazioni che, fornendo a Carlomagno le spiegazioni richieste, rendevano anche superato il mio invito a farlo. Ringrazio pertanto Prof per aver voluto meglio rendere la propria idea.
Bisogna ammettere che questo blog non di rado mostra di puntare davvero in alto, anche senza disporre di astronavi galattiche.

Francesca ha detto...

Ho letto il tuo libro e mi è piaciuto specialmente perchè è scritto bene, con tutti i congiuntivi a posto e l'uso a tutto tondo della nostra bella lingua. Sono giovane e frequento la terza liceo classico (ho l'esame quest'anno). Scrivo per il giornale della scuola e non mancherò di farti pubblicità. l'unico rimpianto è che avrei dovuto cominciare a leggerti dal primo volume. Ho infatti letto 'La fucina del diavolo' e mi sono trovata avanti di un passo rispetto alla partenza. Pazienza! Rimedierò presto.
Ancora complimenti e tanti auguri per il terzo volume.
Solo una domanda prima di concludere: cosa c'entrano con i tuoi libri le idee extraterrestri dei tuoi ultimi post?
Francesca S.

yang ha detto...

Come si vede anche nei post precedenti del BLOG La fucina del diavolo inizia con i meteoriti che sono presi per magia dagli uomini del medioevo che erano ignoranti rispetto a noi del 20° secolo. Anche oggi si prende per extraterrestre quello che non lo è solo perchè non sappiamo spiegarlo o non abbiamo studiato la scienza che permetterebbe di spiegarlo!

Ennio Valtergano ha detto...

Ciao Francesca e benvenuta nel blog. Ricevere la visita di una giovane studentessa di liceo è senza dubbio gratificante. Spero che vorrai continuare a seguirci anche in futuro, magari per esprimerci le tue considerazioni anche sulla lettura de "La Signora del borgo".
Alla tua ultima domanda ha risposto l'amico Yang. Io aggiungo solo che questo è un blog multitematico e ogni tanto qualche divagazione, anche se di impronta "galattica", non penso che stoni, anzi tiene vivi l'interesse e la curiosità degli amici del blog. Tuttavia, devo aggiungere anche che le idee "extraterrestri", dosate con la dovuta prudenza, non sono poi del tutto estranee al blog nel suo insieme e ai romanzi, considerato anche che il periodo storico cui essi si rifanno è immediatamente a ridosso di quel Rinascimento che vide, fra le innumerevoli propulsioni alla formazione del pensiero scientifico moderno, anche il martirio di Giordano Bruno, messo al rogo proprio per via delle sue convinzioni su un Universo popolato da infiniti mondi.
Un caro saluto e torna presto con noi.