Presentazione

Questo spazio, amici lettori, è dedicato a voi.


Nato inizialmente per presentare al pubblico il mio primo romanzo, La signora del borgo
, il blog ha registrato subito le prime recensioni dei lettori e si è arricchito successivamente di molti altri argomenti che non erano soltanto quelli relativi ai temi trattati nel romanzo. Col trascorrere del tempo il blog si è caratterizzato sempre più come uno spazio multitematico, riempito soprattutto dai tantissimi commenti dei frequantatori, alcuni dei quali veri e propri fedelissimi, presenti sin dalla nascita del blog e tutt'ora attivi.

La pubblicazione del secondo romanzo, La fucina del diavolo, anch'esso edito per i tipi di Bastogi, insieme con le immancabili recensioni, ha ulteriormente alimentato i temi di discussione, accentuando il carattere del blog di volersi presentarsi come spazio aperto ma anche con uno stile proprio. Uno stile che lo ha contraddistinto sin dall'inizio e che, per certi versi, lo ha reso unico fra i tanti spazi interattivi presenti nel web: moderazione negli interventi e mantenimento del confronto sul piano delle opinioni.

Tutti coloro che vogliono far sentire la propria voce sono dunque i benvenuti e tutti devono sentirsi liberi di trattare gli argomenti che ritengono possano essere di interesse degli altri partecipanti alla vita del blog. Riservo a me stesso il ruolo di moderatore, ruolo che, per altro e fino a ora, non ha mai avuto motivo di andare oltre l'invito a tenersi nei limiti tracciati dagli stessi frequentatori.

Bene arrivati a tutti, dunque, e fatevi sentire.

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Spizzicando nella quotidianità

9 Settembre 2011 - Pensiero del giorno

La vita è come un aquilone, legato a un filo tenuto dalla mano infantile del fato.


17 febbraio 2012

Il pensiero va a Giordano Bruno, arso in Campo dei Fiori. Da allora si sono spente le fiamme del rogo, ma non quella della libera investigazione sulla natura dell'universo e dell'uomo.


14 marzo 2012

All'essere umano non è dato scegliere se essere o no intelligente, in compenso gli è dato scegliere se comportarsi da stupido.


7 Aprile 2012

Agli amici del blog i miei auguri per un rinnovamento radicale del loro Essere e che questa luna piena di Primavera faccia risorgere in loro, risplendente di nuova luce, la gioia per la Vita nel e per il Bene.

Le interviste a Ennio Valtergano

La Signora del borgo è stata ospite di Container, il programma culturale di Radiogoccioline, la radio web a diffusione globale.

Per riascoltare l'intervista trasmessa da Radiogoccioline clicca qui


Servizio TV sulla presentazione di Reggio Calabria del 28.12.2010

Per gli amici che lo desiderino, è possibile guardare il servizio sulla presentazione del 28.12.2010 a Reggio Calabria.

Il servizio, completo di intervista, è stato trasmesso da ReggioTV nel corso del Telegiornale del 29-12-2010 ore 14.

Per guardare il servizio, entrare nella Home Page di RTV e cercare, dopo aver cliccato nel riquadro "Guarda il telegiornale", il tg del 29-12-2010 ore 14. Servizio TV sulla presentazione di Reggio Calabria del 28.12.2010

Leggi l'intervista all'autore e la recensione al romanzo pubblicate l'8 marzo 2011 sulla rivista on-line Mondo Rosa Shokking , a cura di Carlotta Pistone

http://www.mondorosashokking.com/Morsi-Dal-Talento/Intervista-a-Ennio-Valtergano/


http://www.mondorosashokking.com/Dalla-Libreria-Rosa-Shokking/La-Signora-del-borgo-di-Ennio-Valtergano/


Una nuova intervista è stata pubblicata al link sottostante

http://www.ilpiacerediscrivere.it/intervista-ad-ennio-valtergano/



martedì 7 giugno 2011

La fucina del diavolo - Il testo della Quarta di copertina

26 gennaio 1496. Nel cielo terso del Montefeltro si assiste a un fenomeno prodigioso: in pieno giorno la volta celeste è solcata da misteriose scie luminose precedute da una dozzina di boati, in­spiegabili data l’assenza di nuvole. Qualche tempo dopo la gente della Valdinoce raccoglie alcuni sassi dall’aspetto insolito che, nell’immaginazione popolare, paiono scaturiti dalla fucina del diavolo. Su di essi si concentra l’attenzione di un manipolo di studiosi aderenti a un’organizzazione clandestina facente capo a Cornelio Adinolfi e alla quale non è estranea Eliside, enigmatica figura di donna nota ai più come la Signora del borgo. L’idea è che le misteriose pietre cadute dal cielo possano gettare nuova luce sulla natura dell’universo, una luce che spazzerebbe vie le vecchie idee ancorate al sistema di pensiero aristotelico e incardi­nate nella concezione biblica del mondo.
Nel tentativo di recuperare i reperti di Valdinoce si inserisce un bieco disegno di vendetta e i misteriosi sassi diventano cataliz­zatori dei sentimenti più disparati, dal tradimento al senso dell’onore, dalla turpitudine all’abnegazione.
La vicenda è il seguito naturale di quella narrata in La Signora del borgo e anche qui, come già nel primo romanzo di Ennio Valtergano, il lettore resterà preso e affascinato dalla straordinaria figura di Giselle e dalla sua dimensione di donna senza tempo.

77 commenti:

Ennio Valtergano ha detto...

Dalle informazioni ricevute, il nuovo romanzo dovrebbe lasciare la "fucina" dell'editore in settimana. Per questo, invito gli amici lettori che ne fossero interessati a prenotare "La Fucina del diavolo" presso la loro libreria di fiducia, così da ridurre i tempi di attesa.
Ovviamente, dall'invito sono esentati i vincitori delle pietre che volavano - e prima che cadessero nella fucina del diavolo - sempre che, beninteso, oltre alla copia loro spettante di diritto, non abbiano in progetto di ordinarne altre per eventuali regali.

cosetta ha detto...

Bella presentazione Ennio, ma che noia quei sepolcri imbiancati!

salvo\url ha detto...

io invee sono venuto a posta s no mi sono annoiato e lo trovata molto bella spece per il lettore bravissimo. grazia enio di tutte le belle cose che hai detto e che sai. è bello sentirti e anche è bello sentire legere chi sa legere. perchè no registrate il libro e lo vendete. serve a chi no lege tanto bene. saluto buonanotte. salvo profilo

Ennio Valtergano ha detto...

Ciao, Cosetta è la prima volta che intervieni nel blog?
Sono contento che la presentazione ti sia piaciuta. Personalmente ho trovato la discussione molto stimolante e poi l'esposizione di idee diverse dalle tue, quando questo induce a una replica, si risolve sempre in una chiarificazione delle tue stesse idee. Resto comunque della convinzione espressa in chiusura: dobbiamo osservare per comprendere e non per giudicare. Le esistenze individuali seguono traiettorie imperscrutabili, figlie di storie pregresse e di traiettorie esaurite in passati più o meno recenti o anche più o meno remoti. Cosa ne sappiamo?
Ma tornando a noi, visto che sei nelle vicinanze, perché non vieni anche alla presentazione di Settimo la settimana prossima?
Buona serata.

Ennio Valtergano ha detto...

Un caldo benvenuto anche a te Salvo/Url (ma era proprio questo, nelle tue intenzioni, il nick name scelto?)
Vale anche per te l'invito rivolto a Cosetta: puoi sempre concederti un bis di presentazione venendo a Settimo Torinese (luogo preciso e ora sono indicati nella colonna a destra, sotto la voce "Calendario delle presentazioni".
Buona serata anche a te.

cristina ha detto...

Caro Ennio, perché questa volta non c'è stata la recensione della tua presentazione a Mappano? E perché sepolcri imbiancati? Auguri per la prossima!!!

Ennio Valtergano ha detto...

Ciao Cristina, il perché dei sepolcri imbiancati bisogna chiederlo a Cosetta, mentre per quanto riguarda la presentazione, che dire? Mappano è un piccolo centro e devo dire che la presenza di oltre 20 persone, attente e interessate, ha rappresentato già di per sé un risultato degno di rilievo. Se a questo aggiungi un lettore straordinario, che ha interpretato in maniera superba passi significativi del romanzo, allora si può ben dire che vi è di che essere davvero soddisfatti.
Grazie per gli auguri per la prossima presentazione e buona serata.

Ennio Valtergano ha detto...

Causa persistenza di nubi nel cielo di Settimo Torinese non ho potuto godere dello spettacolo della Luna Rossa. Nei tempi che furono la luna rossa - luna insanguinata - era foriera di presagi infausti, mentre oggi è oggetto dello sguardo incuriosito, magari attraverso un cannocchiale, di gente solitamente troppo indaffarata dalle inderogabili esigenze del quotidiano per tenere il naso all'insù, così come fa il personaggio della copertina qui accanto. Ci vuole l'evento dell'eclissi per rammentare ai più - e solo di sfuggita - che anche gli astri fanno parte del nostro quotidiano e che non sono a ornamento di un pianeta che la nostra incuria sta rovinando con una progressione di giorno in giorno sempre più preoccupante.

Rita ha detto...

Caro Ennio, ti scrivo per ringraziarti perchè la tua fucina è dell'angelo e non del diavolo. Ho regalato alla mia mamma LA SIGNORA DEL BORGO. La mia mamma è all'ospedale perchè ha un brutto male e sta combattendo con tutte le sue forze. Io sto trascurando le mie figlie e mio marito per paura che il giorno dopo quando vado in ospedale lei non c'è più. Una mia amica mi ha consigliato di regalarle LASIGNORA DEL BORGO e lei ha letto il libro e leggendo le avventure di GISELEL le è tornata la voglia di lottare.
Grazie Ennio.

Prof ha detto...

Il ragno era considerato sacro dalle religioni antiche perché aveva la propria ricchezza dentro di sé. Infatti, per quanto sembrasse sempre e solo appeso a un filo, con quel filo tesseva tele meravigliose e resistenti lungo le quali camminare all’infinito. E quel filo veniva da dentro di lui.

Ennio Valtergano ha detto...

Cara Rita, ciò che scrivi va oltre ogni mia aspettativa, anche se è pienamente in linea con l'Idea che a suo tempo ispirò la Signora del borgo. Che Giselle e il simbolo che, insieme a Eliside, lei rappresenta possano trasformarsi in forza di vita per un'anima sofferente è davvero quanto di più dolce e bello possa essere donato a chi si è trasformato in autore con lo scopo di servire, come semplice tramite, la stessa I-Dea ispiratrice.
Un grande, affettuoso e amorevole abbraccio a tua madre.

Erminio Nadieri ha detto...

Caro Valtergano, non me ne voglia ma ho trovato la sua presentazione di ieri sera a Settimo un tantino ampollosa anche se piena di buoni propositi. Il libro lo compreròcomunque, tanto per vedere un pò meglio la trama. Le farò poi sapere se mi è piaciuto o se è inutile che continui a scrivere il terzo.
Cordiali saluti.

pepper ha detto...

Caro Erminio, non me ne voglia ma ho trovato il suo post a Valtergano un po' troppo superbo anche se pieno di buoni propositi. Il libro io l'ho anche letto oltre ad averlo comprato, tanto per parlare con "cognizione di causa". Le faccio già sapere che mi è piaciuto, come a molta altra gente del resto, tanto che aspetto di leggere il secondo e che comprerò anche il terzo. Qindi è inutile che lei continui a scrivere critiche perché basta la (incompetente e immotivata) prima volta.
Mentali saluti.
Giuseppe Strambone (detto Pepper)

Erminio Nadieri ha detto...

Si sarà pure liberi in questo paese di esprimere democraticamente la propria opinione senza essere assaliti dal primo facinoroso di passaggio, o no?
Lei che ne pensa signor Valtergano?

sciacca ha detto...

Viene da dire, signor Nadieri, che chi si erge a giudice del popolo (quindi non-democratico) è chi magnifica il proprio giudizio e/o il proprio eloquio. E magniloquente (sinonimo di ampolloso) forse in questo caso si addice al suo post. Quanto alla presentazione dell’amico Ennio non posso dire nulla perché purtroppo me la sono persa. Ma il libro – che Lei NON ha letto – sarà di per sé dimostrazione della semplicità raffinata con cui Valtergano espone le sue idee.
Quanto poi alla benevolenza che Lei dimostra nel consigliare o meno la lettura del romanzo sarà certo da collegare alla Sua grande e comprovata esperienza letteraria che, però, al momento sfugge a tutti noi frequentatori del blog. Ci può illuminare?

savio ha detto...

A chella casa ca nun si' chiammato nun ce ji' ca ne si' cacciato.

prof ha detto...

L’aggettivo ‘ampolloso’ deriva da ampolla, cioè un vaso a due manichi. Tale duplice possibilità ha originato l’idea di qualcosa di ridondante, eccessivo, superfluo. Nel corpo umano, ad esempio, l’ampolla uterina è parte della tuba e funge da regolatrice del passaggio delle cellule germinali.
Anche il linguaggio ha una funzione regolatrice perché dà forma alla materia nervosa da cui discende il pensiero. Oltre alla funzione regolatrice ha capacità manifestativa della nostra interiorità. Id est chi afferma “mi piace o è inutile” e indica una concezione personalistica e non democratica dell’utile, anche se peculiare all’Italia recente.
Comunque i libri prendono sempre vita attraverso i paesaggi interiori di chi legge: così, chiunque legga il libro di Valtergano vedrà una ‘sua’ Giselle e una ‘sua’ Eliside, un ‘suo’ don Costanzo e un ‘suo’ Anselmo da Sassoferrato.
La pluralità è presente nell’animo di ciascuno e lo sforzo, grande e titanico, mira a risalire alla Luce che, dietro alla pellicola, consente lo svolgimento del quotidiano film.
Da quella Luce ha tratto forza la mamma della Signora Rita.

Ennio Valtergano ha detto...

Caro Erminio, non ho motivo per volergliene. Certamente non sarebbe un buon motivo il tono del suo commento che, a dire il vero, suona un tantino troppo di saccenteria, ma non tanto per ciò che scrive, quanto semmai per come conclude. Ma andiamo con ordine.
Ritengo che ciascuno sia e debba restare libero di esprimere la propria opinione, che tuttavia è cosa ben diversa dal giudizio sommario, come pare essere appunto quello che la spinge a definire Pepper come "primo facinoroso di passaggio". Se lei avesse avuto la pazienza - e il tempo - di leggere fra i tantissimi interventi del blog anche quelli del nostro Pepper, frequentatore assiduo e non occasionale, probabilmente si sarebbe accorto che i suoi post sono improntati in generale a un sereno equilibrio. Ma - e tornando a noi - devo convenire che ciò che spinge a valutare una presentazione risponde quasi sempre a gusti e ad aspettative personali. Aspettative di linguaggio comprese.
La scelta del linguaggio e del taglio più adatti non è sempre cosa facile, in particolare quando non si ha alcuna conoscenza preventiva del tipo di uditorio che ci si trova di fronte. Posso dirle che, quando mi sono trovato di fronte a oltre un centinaio di ragazzi di un liceo scientifico, linguaggio e taglio sono stati ben diversi e, stando all'entusiasmo espresso, anche sinceramente apprezzati. Non vorrei però che l'ampollosità, che onestamente non riesco a vedere anche se provo a ripassare mentalmente la serata, venisse considerata tale solo per contrapposizione all'abitudine ormai diffusa di confrontarsi con un linguaggio dal registro, diciamo così, meno articolato. Personalmente trovo che l’impoverimento del linguaggio rifletta quasi sempre un impoverimento dei concetti, conseguente a sua volta all’impoverimento della visione della vita. Ma non credo sia questo il motivo della sua critica e convengo invece, se è questa la parte non espressa della sua osservazione, sul fatto che dalla parte del relatore sia sempre necessario il massimo dello sforzo perché egli possa rendersi accessibile a tutti.
Detto questo, vengo all’ultima parte del suo commento.
Le suggerirei di risparmiarsi la spesa per l’acquisto del romanzo se il solo fine dell’acquisto fosse l’emissione di un verdetto definitivo circa l’utilità o meno che io scriva il terzo romanzo. Immagino che là dove lei dice “se è inutile che continui a scrivere il terzo”, voglia intendere “se è inutile per me che continui a scrivere il terzo”. Altrimenti v’è da pensare – ed è per questo che in apertura mi riferivo alla saccenteria – che lei abbia la inverosimile pretesa di rappresentare l’intero universo dei lettori. Cosa che si configurerebbe per altro più come una patologica ipertrofia egoica che come legittima libertà di espressione. Non le pare?
Un’ultima cosa, benvenuto nel blog.

Cristina ha detto...

Bene! Bravo Ennio! spero che a Settimo non siano tutti così...

Lella Padovani ha detto...

Ehi, ma parliamo di un romanzo o no? La Signora del borgo che ho letto io non ha niente di ampolloso e, anzi, consente ore di evasione pura (come testimonia del resto l'esperienza della signora Rita). Non c'ero alla presentazione ma lasciatemi dire che 20 persone - come quelle di Mappano - sono tante per un libro che solo nella mia zona hanno comprato almeno in cinque (oltre a me, ma non faccio testo perché sono la titolare della cartolibreria).

Ennio Valtergano ha detto...

Buongiorno Lella, posso chiederti di quale zona sei?

Ennio Valtergano ha detto...

Buon pomeriggio al blog.
LA FUCINA DEL DIAVOLO ha lasciato la fucina dell'editore ed è materialmente esistente.
In ossequio alla parola data, chiederei a Mariagrazia, Bracco23, Cristina, Il Rossso, Rosa Pepe, Boiardo, Milascolano, Sciacca, Savio e Prof di comunicare il recapito presso il quale desiderano ricevere la copia cui hanno diritto per averne indovinato a suo tempo il titolo fantasma. Allo scopo, possono usare il mio indirizzo e-mail che appare cliccando sulla voce "contattami", in alto a destra, e che per semplicità ripropongo qui di seguito

enniovaltergano@gmail.com

A tutti auguro buona lettura e spero di sentire quanto prima i vostri commenti.
A presto, dunque.

Ennio Valtergano ha detto...

Finalmente sono riuscito a organizzare una presentazione in quel di Roma. Gli amici del blog che ne fossero interessati troveranno quanto prima indicazioni precise alla voce
"calendario delle presentazioni".

Prof ha detto...

Ho già ordinato il libro: anzi, i libri.

Ennio Valtergano ha detto...

Prof, come sarebbe 'i libri'? Io ne ho pubblicato solo uno... E poi una copia ti spettava in omaggio... Cosa non si farebbe pur di mantenere l'aureo anonimato!

prof ha detto...

Certo posso dire di aver conseguito una Laurea: la devo a mia moglie che, diversamente dalla tradizione in uso, ha lasciato anche il suo cognome alla mia progenie. La fucina luciferina, come ben immagini, può essere portatrice di luce a dispetto di chi vorrebbe che Dio non fosse presente anche all’inferno. Quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferius: ad perpetranda miracula rei unius.
Quanto ai libri ciascuno di noi ne scrive e ne ha scritti più di uno e nemmeno una copia può davvero dirsi uguale all’altra.
Il nome poi: un’invenzione o una matrice? Posteris ardua sententia.

Ennio Valtergano ha detto...

Prof, anche l'incipit della Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto!
Riguardo al nome, concordo con te: un'invenzione, nel caso del nome registrato in anagrafe, ma matrice nel caso di jeronimo (per Savio: Geronimo, il famoso capo pellerossa, in questo caso non c'entra)

Savio ha detto...

A Geronimo Stilton io continuo a preferire il capo indiano...

Il Rosso ha detto...

Io preferisco Hieronymus Bosch e, dato che siamo in tema, il suo quadro: La guarigione della follia (esposto a Madrid)…

Sciacca ha detto...

Savio, mi aspettavo che amassi Tea Stilton: trattandosi di topa...

boiardo ha detto...

Egli avea sotto una iumenta mora,
di pel di ratta, con la testa nera,
che in su la terra mai non se dimora…
(e come godea!!!)

Ennio Valtergano ha detto...

Savio, amico mio, che tu non preferisca Geronimo Stilton lo capisco, dato che si tratta di un topo, ma se si fosse trattato della compagna?

Caro Il Rosso, è interessante nella rappresentazione da te citata vedere che il libro è una donna a portarlo sulla testa, mentre l'uomo calza un imbuto a mo' di copricapo. Follia sì, ma non troppo, anche se la pietra estirpata dalla testa del paziente farebbe pensare, a tutti gli effetti, a un'idea fissa. Anche il lapis philosophorum era un'idea fissa che, invece di trasformare il piombo in oro, finì in molti casi per trasformare invece l'oro in sudori improduttivi e in inutili fatiche. Colpa della metafora, forse, interpretata troppo alla lettera da chi era attratto dal miraggio del metallo lucente e non dalla luce dell'Oro splendente.

Savio ha detto...

Alla fin fine tutti i salmi finiscono in gloria...

Ennio Valtergano ha detto...

Sciacca o Boiardo, due fulmini. Non si riesce a postare un commento che si è bruciati sul tempo... Ma va bene così.

cosetta ha detto...

Ciao Ennio; sto aspettando di leggere La fucina del diavolo che tra poco dovrebbe arrivarmi da IBS. Nel frattempo mi piacerebbe sapere come trovarti su YOUTUBE: gli scrittori adesso leggono anche alcuni capitoli dei loro libri (o li fanno leggere) per invogliare la gente. Ti fai troppo poca pubblicità! In c… alla balena per questa tua nuova opera.

Savio ha detto...

Non so Ennio ma dovendo scegliere un animale che porta bene io scelgo sempre e ancora.... LA TOPA!!!

Ennio Valtergano ha detto...

Ciao Cosetta, in effetti YOUTUBE potrebbe essere un buon canale...vedrò di organizzarmi al meglio, con qualche brano tratto dalla Signora del borgo e qualcun altro dalla seconda opera. Grazie per l'augurio, anche se non vedo perché debba essere il povero cetaceo a rimetterci la propria integrità.

Ennio Valtergano ha detto...

Savio fai attenzione a non trovarti, in luogo della tua preferita, la sua equivalente in dialetto partenopeo... Ovviamente mi riferisco alla specie e non alla parte...topica!

Savio ha detto...

Ma da noi “mettere 'o pepe 'nculo a' zoccola” non porta bene… Ribadisco: meglio la topa. Quanto al tuo diavolo non so se mi arriva prima di agosto.

boiardo ha detto...

Dietro ad Ennio che su la balena
Avanti era portato per incanto.
Savio le gambe per quelle onde mena...

Ennio Valtergano ha detto...

Boiardo sono entrato nel blog e mi sono chiesto come mai abbia visto il tuo commento solo ora. Tuttavia la domanda ha lasciato ben presto il posto a un'immagine più pressante che ancora mi accompagna: quella di Savio che sguazza e sgambetta nella scia della balena, magari colorendo i flutti di espressioni vivaci e di chiara matrice partenopea... E la balena, nonostante tutto e in barba al detto che la vorrebbe sulla rotta per Sodoma, se la ride bellamente.
Buona serata al blog.

Ennio Valtergano ha detto...

Ieri sera sono stato a Sanremo, ospite dell'Accademia della Pigna e del Circolo Ligustico, nella suggestiva Piazzetta del Capitolo collocata nella parte antica di Sanremo, quella risalente ai primi secoli dopo il Mille. Cosa dirvi della suggestione del luogo e dell'atmosfera che pareva creata apposta per l'evento? La Signora si è trovata a suo agio e credo che abbia saputo avvolgere col proprio fascino gli astanti, in uno scenario ricco di evocazioni dal sapore antico.
Nel ruolo di lettrice, una simpatica frequentatrice del nostro blog, Cristina Soraggi, che tutti ricorderete per la vena pungente ma sempre stimolante.
Un grazie agli organizzatori per l'accoglienza calorosa e l'ospitalità ineccepibile.
Chissà che l'esperienza non possa ripetersi con "La fucina del diavolo".
Buona serata agli amici del blog.

Ennio Valtergano ha detto...

Un saluto agli amici del blog da San Benedetto del Tronto, dove mi trovo per trascorrere le vacanze estive.

Prof ha detto...

Ho terminato ieri la lettura de “La fucina del diavolo”. Il nostro non si smentisce e, dopo il volo spirituale de “La Signora del borgo” si umanizza adattando l’energia primigenia alle vesti di borghesia e nobiltà rinascimentali. Fra le pieghe dell’avventura – questa volta subito incalzante – appaiono risvolti affettivi e sentimentali, necessità secolari non a caso gestite da una tradizione al maschile che ben completa il cerchio tracciato dal romanzo precedente, conferendogli… se mi è permesso… una sorta di quadratura. Ma non si deve trascurare la solita abilità di Ennio Valtergano nell’evocare situazioni a più dimensioni: la tangibilità dei suoi scenari si ripropone anche nel momento in cui una scia celeste ci porta a esplorare siti diversi dal borgo in cui si era materializzata Giselle e i semi, per così dire ‘celesti’ tingono le correnti e gli incontri. Vedo che non sono previste presentazioni a Chieti e me ne rammarico: avrei apprezzato grandemente ciò che è un’opera nell’opera per il nostro scrittore, tanto bravo di favella quanto lo è di penna. Da questa fucina sorgeranno grandi cose, ne sono certo. Dopotutto le pentole del diavolo non hanno coperchi e, dunque, i vapori non possono che promanarsi ovunque!

Ennio Valtergano ha detto...

Caro Prof, grazie per la bella recensione. Nell'attesa che i vapori si condensino in rugiada (meglio se celeste, come quella cara agli alchimisti), mi godo un po' di vacanza in quel di San Benedetto del Tronto, dove "La Fucina del diavolo" sarà presentata per la prima volta al pubblico il giorno venerdì 5 agosto, come indicato nel "Calendario delle presentazioni". Per quanto riguarda Chieti, anch'io me ne rammarico, ma la libreria De Luca era troppo impegnata nella gestione delle attività correnti per incastrare fra quelle anche una presentazione. Comunque, non è detto che Chieti non possa diventare meta di un 'salto' ad hoc, essendo tra l'altro non così distante da San Benedetto. Inoltre, coglierei anche l'occasione per incontrare la titolare della libreria, signora squisita e competente.
Nella speranza che qualche coperchio il diavolo si decida a farlo, almeno per questa volta, ti saluto con l'affetto di sempre e con stima immutata.

milascolano ha detto...

Beato te che sei al mare! Se ancora sarai lì al 13 di agosto alza gli occhi al cielo: forse non vedrai quello che ha visto Don Costanzo ma certamente la cascata di 'stelle' che si prospetta quest'anno ti lascerà incantato. Il tuo libro l'ho cominciato anch'io: anche se dovevo leggerlo in ferie non so se riuscirò ad aspettare agosto per finirlo! Mi pare molto avvincente e scritto bene come l'altro e ho già fatto tardi venerdì per finire - diciamo una scena. Ti farò sapere...

Ennio Valtergano ha detto...

Ciao Milascolano, il 13 sarò assai probabilmente in territorio umbro per farmi avvolgere da suggestioni 'sibilline'. Poi tornerò al mare a godermi il resto della vacanza e, se l'ispirazione me lo concede, a lavorare al terzo romanzo. Intanto resto in attesa delle tue impressioni, quando il sipario sarà calato sull'ultima scena.
A presto.

cristina ha detto...

Ho fatto una fatica incredibile ma in questo mese di tuttinvacanza non sono riuscita a procurarmi La fucina del diavolo. Però sono fortunata perché ho una zia intelligente che me l’ha trovato per il mio onomastico... e domenica me lo darà! Così ho qualcosa di furbo da leggere visto che le vacanze dovranno aspettare che finisca di lavorare. Fare la cameriera è pesante, specie quando si vorrebbe fare tutt'altro... Ma alla fine di agosto andrò in vacanza anch'io e domenica ho il tuo libro. EVVIVA!!!!

Ennio Valtergano ha detto...

Un dubbio atroce rischia di non farmi dormire questa notte: Cristina, quale delle due sei tu?
Sii caritatevole e sciogli l'enigma, in mancanza dovrò rassegnarmi a guardare le stelle per l'intera notte, per la gioia dell'amico Milascolano.

Ennio Valtergano ha detto...

Salve amici, spero che troviate un po' di serenità in questa pazza estate. Ho lasciato Sanbenedetto del Tronto per Torino, ma domani di nuovo in movimento per la presentazione a Piteglio (PT) e da lì raggiungerò nuovamente le Marche.

savio ha detto...

L'ho trovato. La fucina del diavolo è sul tavolo di casa e oggi viene al mare con me. Mi attizza questo titolo... Bello il video su YOUTUBE e bella anche la signora - o signorina? - che sta con te. Ma dovevi presentare due romanzi e il secondo dov'è (nel video)?

Ennio Valtergano ha detto...

Buongiorno Savio,
purtroppo il video riproduce la prima parte della presentazione e, della stessa, il solo frammento iniziale. Al riguardo, mi risulta che esista una limitazione temporale per i video inseriti in Youtube e perciò credo che ci dobbiamo rassegnare.
La bella signora che vedi nel video tale è: 'signora' e anche bella.

madame ha detto...

Il tuo nome significa 'destinato': anche il tuo libro sarà destinato al successo. Bello e incalzante. Bravo!

Ennio Valtergano ha detto...

Lieto di rileggerti, Madame, e grazie per l'augurio.

Ennio Valtergano ha detto...

Buona sera amici del blog.
Eccomi nuovamente a San Benedetto del Tronto, dove domani sera mi attende la presentazione de "La fucina del diavolo". Ieri ero a Piteglio, in quel di Pistoia, per un evento analogo, del quale, sempre che mi riesca, pubblicherò su Youtube alcune riprese filmate. Vi terrò informati. Intanto, vi auguro di trascorrere serenamente quello che per la maggior parte dei nostri connazionali, me compreso, è periodo di vacanze.
A presto, allora.

Ennio Valtergano ha detto...

Buona sera, amici, vedo che questa sera siete in tanti a far visita al blog e dunque un saluto è il minimo che possa fare.

Il Rosso ha detto...

Buon Ferragosto!Luminosi colori nel cielo come luminosi colori nei libri tuoi... anche in quelli diabolici! Bello.

Ennio Valtergano ha detto...

Grazie a te, amico. Ricambio gli auguri e mi unisco a te nell'estenderli a tutti gli amici e i visitatori del blog.

Prof ha detto...

Buon Ferragosto e africani auguri.

Ennio Valtergano ha detto...

Grazie Prof. Sto provando a immaginarti in mise coloniale, ma mi riesce difficile: mi è più facile pensarti in terra di Kemi, all'ombra delle piramidi o della Sfinge. Un caro saluto.

cristina ha detto...

Auguri al limite...

Ennio Valtergano ha detto...

Ciao Cristina. Grazie...oltre il limite.

marsilio ha detto...

Un romanzo complesso, articolato, avvincente: completamente diverso dal primo. Mi piace l’avventura e quel modo un po’ scanzonato di guardare al potere. Gli uomini sono grandi quando si fanno grandi ma la maestosità delle donne tradisce la passione dell’autore per il genere femminile. Siamo grandi quando le donne ci fanno grandi…: ed è vero!

Ennio Valtergano ha detto...

Buona sera Marsilio, è vero: quando gli uomini sono grandi sono le donne a renderli tali. La mia non è 'passione' per il genere femminile ma amore per il Femminile, forse perché in qualche modo il Femminino Eterno ha voluto donarmi il privilegio di rendermi almeno in parte consapevole della sua grandezza. Ma, tornando al romanzo, devo convenire che in effetti il secondo è piuttosto diverso dal primo e io non ho ancora deciso a quale dei due vada la mia preferenza, mentre pare che la tua sia piuttosto evidente. O no?

caterina ha detto...

Non avevo letto LA SIGNORA DEL BORGO e quindi LA FUCINA DEL DIAVOLO mi ha preso alla sprovvista in alcuni punti. Me l’ha prestato un amico ma credo che ne terrò conto per i regali di Natale. Sei bravo a scrivere ma non molto conosciuto: perché?

Ennio Valtergano ha detto...

Benvenuta Caterina. Perché io non sia molto conosciuto rientra nell'imponderabile, o forse perché l'uscita del primo come del secondo romanzo non è stata accompagnata dalla promozione pubblicitaria e dall'invasione delle librerie che di norma carattezzano i prodotti delle grandi case editrici. Ma a tutto questo si può sempre ovviare col passaparola, soprattutto se i romanzi riscuotono l'apprezzamento dei lettori, non trovi?
Un caro saluto.

Nicoletta Pirozzi ha detto...

Mi è bastato leggere la recensione e spulciare tra i commenti per rimanere subito affascinata!non amo le diatribe,ma il confronto libero e senza toni nè di saccenteria nè astiosi.....Mi perdoni prof,nel commento del 17/6,"vaso a due manichi"per lei che ostenta il titolo ed omette il nome è grave........"vaso a due maniCI"....non sono una laureata,ma quel poco o tanto che ho studiato,ho studiato bene....Comprerò il libro sig. Valtergano,certa che mi piacerà,perchè in ogni caso,trasmette emozioni e stati d'animo che le appartengono.e grazie ad essi ritroverò un pò anche me stessa.Grazie.Nicoletta Pirozzi

prof ha detto...

Nei tempi attuali la rete ha sostituito l’ἀγορά (agorà) rendendo di fatto tutti i detentori di un computer ‘cittadini del mondo’. In questa piazza virtuale si confrontano le idee più dei nomi e sono le idee che ognuno mutua e trasferisce nell’ambito della propria casa concreta, quel corpo che riveste di carne la vita e la rende nostra.
I tempi sono mutevoli quanto la grammatica: ciò che ieri aveva lettera muta oggi l’ha perduta e non sempre ci si trova d’accordo sulla bontà delle trasformazioni: arbitrarie quanto ogni creatività senza rispondenza scientifica. La parola somiglia sempre più alla musica e le suggestioni si beano del colore per il colore e non per l’arcobaleno che unirebbe la terra al cielo – per dirla parafrasando Ennio.
Ma è dal Caos apparente che si rifà un Cosmo, è al Caos che bisogna ritornare per scoprire la matrice di ogi cosa e dunque vanno bene la babele linguistica quanto quella artistica, la miscellanea scientifica come quella culturale, perché alla fine tutto si risolve in un nuovo ordine per la razza umana disceso da un nuovo ordine naturale.
LA FUCINA DEL DIAVOLO trova la sua origine negli abissi celesti ed è sulla Terra Madre che, in passato come adesso, può diventare Paradiso.
O ritornare inferibus, all’interno della cosmica vagina che rimette ordine in modo universo.

Ennio Valtergano ha detto...

Seppure con ritardo, porgo un caloroso benvenuto a Nicoletta alla quale, in linea con la convenzione adottata nel blog, mi permetto di dare del "tu", con preghiera a lei di fare altrettanto e sempre che questo non le risulti arbitrariamente familiare e perciò troppo invadente.
Come ospite e solo per tenere la casa in ordine, non posso non rilevare l'appunto a Prof il quale per altro, come è nel suo stile, ha bellamente glissato l'argomento, limitandosi a un vago e metaforico accenno alle trasformazioni cui nel tempo sono soggette le lingue. Devo dire che quel famigerato plurale - MANICHI in luogo di manici - seppure in disuso non è errato, specie se riferito ad anfore e vasi e coltelli. Il termine è piuttosto arcaico ed evoca tempi ormai trascorsi, tempi nei quali le anfore, con manici o senza, richiamavano ben altri contenitori. In greco antico, ad esempio, vaso e utero rispondevano a vocaboli assai simili ortograficamente e foneticamente, al punto che gli alchimisti posteriori si sono serviti dell'assonanza per nascondere, o meglio velare, uno dei tanti misteri dell'Opera.
Con questo senza voler scomodare la "cosmica vagina", se non altro per non turbare, con immagini incommensurabili, i sogni sereni di Savio, o degli altri amici presi da ben più terrene incombenze.

Un friulano tranquillo ha detto...

Mi ha fatto effetto ritrovare « La fucina del diavolo» nella letteratura. Ricordo questo titolo intrigante per una mostra dell’indimenticato Nino Franchina, quasi vent’anni fa. E in effetti l’ho letto per tentazione: la mia vicina di ombrellone, che gli altri anni conversava amabilmente con mia moglie, quest’anno non si staccava mai da questo romanzo. Quando l’ha finito (e prima che finisse anche la mia vacanza) me lo sono fatto prestare sperando che non fosse la solita stucchevole love story. Ho trovato un bella storia invece, con dei tratti alla francese per le piccole manie dei personaggi, e un’avventura ben costruita. Vedrò adesso di procurarmi « La Signora del borgo» che lo precedeva. Frattanto, un po’ per sera, sto leggendo gli interventi sul blog (è quasi un altro libro) e concordo con Caterina che bisognerebbe che Ennio Valtergano si facesse conoscere un po’ di più.
Ancora complimenti.

Sciacca ha detto...

Bello, bello. Confermo. Una bella storia. Ci vorrebbe qualcuno come Adinolfi ed Eliside per la nostra povera terra ma siamo invece traboccanti di Ruperti e don Costanzi anche con la tonaca. E mi piace il tuo stile Ennio, sempre corretto e convincente.
A quando il terzo?

Ennio Valtergano ha detto...

Rientrato ieri dalle vacanze estive, eccomi di nuovo a voi, amici tutti.
Con piacere devo registrare un amico nuovo, il nostro "Friulano tranquillo" - beato lui che di questi tempi riesce ancora ad esser tale (mi riferisco al 'tranquillo') - al quale porgo un caloroso benvenuto e un sincero grazie per le parole di apprezzamento sul romanzo.
'Farsi conoscere un po' di più'... già, ci sto provando con gli scarsi mezzi dei quali dispongo e fra questi soprattutto la buona volontà, unica a essere tanta e per nulla scarsa. Evidentemente neppure le presentazioni in giro per la Penisola sono sufficienti, anche per la difficoltà oggettiva di richiamare partecipanti. A proposito di presentazioni, spero di tornare in Friuli entro l'anno: di sicuro sarò a Trieste, ma non mi dispiacerebbe una puntatina in altre città (Udine, Treviso?), sempre che mi riesca di organizzare qualcosa e di trovare qualche libreria disposta a ospitare l'evento.

Ringrazio anche l'amico Sciacca, al quale posso dire che il terzo è in lavorazione, sebbene proceda a un ritmo più blando rispetto a quello che ha caratterizzato la produzione dei primi due romanzi. D'altra parte, bisognerebbe lasciare a quelli già nati il tempo di crescere, non ti pare?

Sempre a proposito di presentazioni, informo gli amici del blog che prestissimo ne aggiornerò il calendario, ma posso già anticipare che sono previsti eventi a Busto Arsizio, Novara, Milano e di nuovo Torino.

A tutti, una buona serata di domenica.

tauriscia ha detto...

Ecco, fammi sapere quando passi nella mia città così mi faccio firmare la copia della Signora che mi avevano regalato per Natale. Non l’ho ancora cominciato ma seguo da mesi il tuo blog…
E comunque Treviso è in Veneto, non in Friuli.

Ennio Valtergano ha detto...

Un cordiale benvenuto anche a te, Tauriscia.
Ho maldestramente associato Trieste, Udine e Treviso nell'itinerario immaginario di eventuali presentazioni, non tenendo conto delle delimitazioni geografiche e del fatto che Treviso è di poco a nord-est rispetto a Venezia.
Comunque la tua precisazione era d'obbligo ma, tornando noi, sarei lieto di vergare una dedica sulla copia del romanzo in tuo possesso (detto tra noi, spero che tu lo legga prima del prossimo Natale, così da farti regalare anche il successivo). Come ho già detto, il punto sta nel riuscire a organizzare un evento che abbia un minimo di rispondenza in località dove non conosco quasi nessuno e sono conosciuto da quasi nessuno. Ma, come dicevano in tempi lontani, spes est ultima dea.

milascolano ha detto...

Caro Ennio, non disperare. Ci sono cose che hanno bisogno di tempo e più sono alte più ne richiedono perché volare è difficile e si guarda più la televisione del cielo.
Ma tu sei davvero bravo. Anzi. Due volte bravo.

tauriscia ha detto...

Ennio, scusa la domanda indiscreta ma QUANTI ANNI HAI? Che studi hai fatto?
Penso che l'età e la formazione di una persona influenzino tanto il suo modo di scrivere e se tu scrivi come scrivi e poi ti disperi perchè sei sconosciuto è anche perchè i mezzi che scegli per farti conoscere sono in linea con la tua scrittura. Il mondo dei giovani passa per l'informatica, youtube, audiovideo, ebook, eccetera.
Parli come un figo ma devi imparare a farti sentire...
Scusa la franchezza.

Ennio Valtergano ha detto...

Grazie per la franchezza, Tauriscia. Risponderò con un nuovo post a strettissimo "giro di post".